Spese veterinarie: tutte le detrazioni
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Spese veterinarie: tutte le detrazioni

Molte famiglie ormai hanno un componente in più, il nostro amico a quattro zampe. In pochi però sanno quali siano le spese detraibili, andiamo a vedere nel dettaglio.

Per quali animali abbiamo diritto alla detrazione?

Partiamo dal principio, sono detraibili le spese veterinarie sostenute per la “cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva”, nello specifico stiamo parlando di: cani, gatti, conigli, pappagalli, criceti, cavalli etc etc.

Quali sono i limiti

Il limite di detraibilità è pari ad un importo non superiore ad euro 387,34 (eccedenti la franchigia di euro 129,11), va esposto (con cd. 29) un importo massimo di 387,00 euro.
La detrazione del 19% sarà calcolata su euro 258,00.

Quali spese possono essere portate in detrazione?

I costi per:

  • prestazioni del medico veterinario (visite generiche e specialistiche);
  • esami del sangue;
  • esami diagnostici;
  • farmaci prescritti.

Cosa è escluso

Sono esclusi i farmaci senza prescrizione medica veterinaria, mangimi ed antiparassitari;

È importante ricordare

Gli scontrini parlanti e le fatture/ricevute devono essere conservate per 5 anni, anche se, tali spese, a partire dalla dichiarazione 2018 per il 2017 rientreranno nel 730 precompilato;

Per coloro che compileranno il Modello Unico, i righi che andranno compilati sono quelli dell’RP8 all’RP14, utilizzando il Nr. 29 relativo appunto, alle spese veterinarie.

Come facciamo a dimostrare al fisco di essere i reali proprietari dell’animale?

Mediante la documentazione rilasciata dall’Asl o dal medico veterinario, al momento dell’iscrizione dell’animale all’apposita anagrafe di appartenenza.

I proprietari di cani sono obbligati ad adempiere a tale normativa iscrivendo l’animale all’anagrafe canina e munirlo di microchip, i gatti, come i furetti e altri animali, non sono soggetti ad iscrizione. In questo caso basta il Pet Passport con certificato di adozione, o la relativa fattura di acquisto dell’animale, o un’apposita identificazione/registrazione volontaria dell’animale da parte del contribuente, che si impegna nella detenzione giuridica dell’animale da compagnia, mediante un’apposita dichiarazione del proprietario;

Considerazioni finali

E’ chiaro a tutti che i nostri amici a quattro zampe (e non) siano i più tassati in famiglia; data la grande importanza che ricoprono all’interno delle nostre vite, per il futuro, ci auspichiamo un fisco maggiormente “amico degli animali”, che abolisca l’Iva del 22% – (la stessa utilizzata per beni di lusso) – sulle prestazioni veterinarie e sul mangime acquistato per gli stessi, oltre che ad una maggiore detraibilità sulle spese mediche sostenute per la loro salute.

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